I GARRANOS: cavalli selvaggi del Portogallo
Ci troviamo nel nord del Portogallo, precisamente ai piedi del Parco Nazionale della Peneda-Gerês, del quale parlerò spesso nei prossimi post. La regione è chiamata Minho, e per comprenderne la geografia basti sapere che si trova a circa un’ora di auto a nord da Porto, al confine con la Galizia (Spagna).
Oggi ho la fortuna di partecipare a un evento particolare e unico in tutto il Paese: il censimento annuale dei Garranos.
CHI SONO I GARRANOS?
I Garranos sono una razza equina di piccole dimensioni, autoctona del nord del Portogallo, diffusa soprattutto nel Minho, in aree montuose come la Peneda-Gerês, la Serra da Arga, la Serra de Santa Luzia, la Cabreira e il Soajo.
Il Garrano è stato classificato nel 1994 come una razza in pericolo di estinzione dal CEREOPA; per questo motivo è attualmente in atto un programma di protezione della specie.
È considerato una delle razze equine più antiche d’Europa. Nel nord-est del Portogallo, in uno dei siti archeologici più importanti per quanto riguarda le pitture rupestri, appare raffigurato proprio il Garrano, riconoscibile per la mascella pronunciata e muscolosa (dovuta alla sua alimentazione arbustiva), e soprattutto per le sue piccole dimensioni e il ventre molto ampio.
Inoltre, esistono attestazioni scritte latine che descrivono questa razza di cavalli in Portogallo:
“Ad numeros rapidum qui colligit unguem”, ossia:
“Colui che muove rapidamente lo zoccolo a ritmo di musica”
Marziale, Epigrammata (Libro 14, epigramma 199, ca. 85 d.C.)
Negli anni ’40, la popolazione stimata era di 40.000–60.000 esemplari. Oggi, a causa della meccanizzazione agricola e della predazione da parte del lupo, si contano tra 1.500 e 3.000 Garranos in Portogallo.
Questi cavalli vivono in stato di semi-libertà nelle montagne, in gruppi familiari che includono un solo esemplare maschio adulto, il "garanhão". Una volta all’anno, sia per tradizione sia per motivi di conservazione, avviene la raccolta degli esemplari e il loro censimento.
Viene scelta una zona montana abitata dai Garranos che presenti un avvallamento, una gola nella quale si possono indirizzare i gruppi di cavalli, per poi bloccarli all’interno di un recinto a imbuto che ne consenta lo studio e il censimento.
I cavalli hanno tutti dei proprietari, chiamati “criadores”. Essi fanno parte dell’associazione dedicata alla conservazione di questa razza: ACERG – Associação de Criadores de Equinos da Raça Garrana.
Come dice la parola stessa, essi si occupano della conservazione e della crescita demografica della razza.
Ecco che quindi, quando si organizza il censimento, tutti i criadores si aiutano e si coordinano per questo evento, che diventa un vero e proprio momento comunitario.
LA PRESA DEI GARRANOS
Ecco che finalmente assisto alla presa dei Garranos. Tutto è pronto qui, nella Serra di Vieira do Minho. Un piccolo avvallamento tra due alture crea un terreno perfetto per incanalare i cavalli.
Tutto attorno, le famiglie e gli uomini dell’associazione formano delle catene umane con bastoni, per indirizzare la corsa dei gruppi.
I “cacciatori” sono proprio i criadores, insieme ai giovani e agli amici in moto, che corrono e cercano i gruppi nei monti circostanti.
Ed eccoli! Una volta individuati, li spingono tutti insieme: i Garranos iniziano a correre spaventati, cercando una via di fuga, ma la fuga, come previsto e perfettamente organizzato, è proprio la vallata, che funge da trappola naturale.
I cavalli si sentono da lontano: nitriti, zoccoli che battono il terreno sempre più velocemente, sempre più vicini.
Si sentono anche le moto che girano in cerchio e, quando il gruppo di cavalli bruni compare da dietro l’altura, tutti gli uomini in catena iniziano a gridare e agitare i bastoni.
Tutto è così semplice e primordiale che sembra di tornare ai racconti dei Romani e dei primi cacciatori e addestratori di cavalli.
La cornice, il paesaggio, la gente e la polvere che si alza hanno il sapore del selvaggio.
Qualche cavallo riesce a scappare: esce dal gruppo, salta la catena umana e bisogna correre per recuperarlo.
Con manovre difficili si riesce comunque a incanalare il branco, che conclude la fuga proprio dentro al recinto.
Ora inizia la fase di ricerca e censimento vero e proprio.
I veterinari eseguono prelievi e raccolgono campioni per lo studio della razza. I cavalli vengono trattati con antiparassitari e vengono cambiate le batterie dei GPS.
L’elemento più importante, però, è la registrazione dei nuovi nati, i piccoli cavalli selvaggi.
Questo passaggio è fondamentale per segnare le nascite (poiché alcuni esemplari possono non essere individuati o scappano).
I puledri vengono così marcati, attraverso la famosissima marchiatura a fuoco: ogni anno si usa una lettera diversa dell’alfabeto.
Quest’anno era la V, seguita da un numero e dal codice della famiglia del criador.
Un gran frastuono di zoccoli, nitriti, urla: tutto per cercare di controllare e domare questi cavalli completamente selvaggi.
È un momento bellissimo per le famiglie dei criadores, che rivedono i loro cavalli. Questi animali sono di proprietà solo per la burocrazia portoghese, e per il loro prezioso lavoro di tutela e conservazione che svolgono i criadores perchè nella realtà vivono in autonomia come in passato.
Tutti sanno benissimo: per un altro anno, quei cavalli vivranno liberi nelle loro montagne di casa.
Selvaggi, potranno essere avvistati durante le camminate, sulle creste delle vette o nei pascoli più bassi.
CAMMINARE PER VEDERE I GARRANOS
Se vuoi osservare i Garranos, ti basterà andare in montagna e seguirne le tracce.
Tra un sentiero e l’altro potrai scorgere queste famiglie di cavalli liberi e selvaggi.
Se sei curioso di scoprire questi luoghi nel nord del Portogallo, rimani connesso al blog: in arrivo tanti altri articoli e nuove proposte per: due passi fuori Porto.
Grazie a Ana Matilde Rocha e Claudia Martins per l'invito a questa bellissima esperienza ;)